Tuesday, November 15, 2005

nelle volute di fumo

nelle volute di fumo
ti vedo,
attraverso lo spazio
eoni d'immateriale assenza
moti browninani di emozioni;
appare e scompare il tuo volto
avvolto nel fumo
della tua sigaretta
della mia sigaretta
che ci divora entrambi
e nel ricordo
ci rende immortali

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10 Comments:

Blogger PiB said...

Chi mi conosce sa come a volte io rimanga affascinato dalle parole (a parte per il contesto in cui si trovano) per il loro suono e per la sensazione che provocano quando pronunciate.....qui le parole che mi colpiscono sono EONI (suono) e BROWNIANI (sensazione percezione del movimento)....

6:21 PM  
Blogger artemisia said...

La vita non è ciò che si fa, ma ciò che si ricorda di avere fatto. Ed è proprio il ricordo a renderci immortali...per quanto dura una voluta di fumo. Questo è quello che mi piace di più di questa poesia.

Pib: io sono affascinata dai due estremi: da un lato le parole come semplice suono senza significato (per me), ad esempio una lingua incomprensibile o inventata. Dall'altro le parole come parte integrante dell'essenza stessa delle cose. Creatrici ed evocative. Torno all'impronunciabile Nome del Dio biblico, oppure all'OM degli indiani..

5:11 PM  
Blogger Henry said...

...e come una voluta di fumo rimane in "eoni di materia" che non vedi ma che esistono e permangono.
E' la permanenza (emotiva) nell'assenza (fisica).
Grazie per il commento, che ancora una volta coglie lo spirito di cio' che volevo esprimere.

Le parole sono frammenti di chiavi che aprono porte su mondi paralleli, tutti dentro di noi.

5:53 PM  
Blogger artemisia said...

"Poesia, accordo supremo del nostro essere con se medesimo. Far poesia, in fondo, vuol dire senz'altro riconoscersi. Quando la parola è accettata senza reticenze, quando la parola non forza nulla, e le basta lasciarsi dire."
Sergio Solmi

7:09 PM  
Blogger Henry said...

Bellissimo commento!
Grazie

10:48 AM  
Blogger SI-FA-SI said...

Bello il contrasto tra il fumo che divora e il ricordo che rende immortali..Bell'immagine Sue:-)
Thanx,

SI

9:36 PM  
Blogger artemisia said...

In fondo il fuoco che brucia e divora, e diventa fumo, purifica e rende sacri e immortali, come nei sacrifici, o come vanno in fumo i corpi lungo il Gange...

6:13 PM  
Blogger Henry said...

Sue: grazie per il commento!

Artemisia: bella l'immagine dei corpi lungo il Gange. Purtroppo spesso la nostra occidentalita' ci impedisce di accettare la fine di qualcosa con la dovuta serenita'. La poesia pero' aiuta.

6:22 PM  
Blogger PiB said...

A proposito di Gange: recente-MENTE parlavo della diversa visione tra Est ed Ovest della vita con la mia amica indiana Jigyasa. Ovvia-MENTE siamo arrivati a parlare del Gange e della tradizione di bruciare i corpi e come Henry mi sono trovato ad affermare...."la fine=morte"....Jigyasa mi ha guardato dicendomi " Voi occidentali ragionate sempre in modo lineare...un punto di partenza ed uno di arrivo...noi orientali invece in senso circolare....Nascita e vita per voi (Occ.) sono due punti diversi, per noi (Ori.) invece coincidono. Ogni inizio è la fine di un inzio precedente etc...è un flusso...uno scorrere come l'acqua di un fiume....fiume,pioggia, fiume....

8:39 PM  
Blogger artemisia said...

"Come un bruco arrivato in cima ad un filo d'erba
si raccoglie su se stesso per passare al prossimo,
così il Sè, arrivato alla fine di una vita,
si raccoglie e passa dal corpo vecchio al nuovo."

9:39 PM  

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