bonaccia
soffia leggera
brezza di speranza
inaspettatamente
tra i marosi;
vento del Sud
scompiglia i miei pensieri
sogno di dita magre
mi sfiora lieve il petto.
certa e' la mente
che non sei gia' reale,
ma solo proiezione
attesa, inganno;
ma in quest'inganno io vivo
ed ingannando me
Vita ti dono.
brezza di speranza
inaspettatamente
tra i marosi;
vento del Sud
scompiglia i miei pensieri
sogno di dita magre
mi sfiora lieve il petto.
certa e' la mente
che non sei gia' reale,
ma solo proiezione
attesa, inganno;
ma in quest'inganno io vivo
ed ingannando me
Vita ti dono.
Labels: poesie
14 Comments:
La speranza. E' qualcosa di talmente grande eppure anche sottile, fragile, fugace. Quando la vedi negli occhi di qualcuno ti rendi conto che potresti infrangerla con un niente. Una cattiveria inutile: lei risorge. La speranza a volte è la vita.
sono tornato a leggere questi versi più di una volta. Confesso che la parola inganno è una di quelle che mi risultano indigeste...ti lascia un sapore amaro in bocca quando la pronunci...non sono mai riuscito ad ingoiarla..eppure quell'accostamento inganno-vivo mi ha fatto riflettere...e nella riflessione quell'amarosapore...si è fatto più dolce.Bellissima l'immagine delle "dita magre"...associate al loro lieve tatto
la speranza spesso e' un inganno verso noi stessi. per me almeno e' cosi'. spesso pero' e' un inganno di cui non sappiamo fare a meno.
rodocrosite: benvenuta in suedive. grazie per il commento. hai perfettamente ragione: talvolta la speranza e' vita. e nel mio caso molte persone hanno preso vita nelle mie speranze.
PiB: e' quello che ho cercato di esprimere: il dolceamaro inganno della speranza, che per quanto ingannevole spesso arriva come una bonaccia a calmare le acque di mari ben piu' burrascosi. spero che le masticazioni che ti derivano dai miei post non ti provochino acidita' di stomaco. :)
un abbraccio
Pib più che masticare rumina, penso. Nel senso buono, agreste!
Henry: in ogni rapporto c'è sempre uno che è più forte e uno che È più debole. Questo è normale. Ma in alcuni casi c'è uno che domina, ferisce e fa male e l'altro (lui solo) che ama. Credo che tu parli di questo, io parlo di questo.
La speranza ha molti nomi, e senza quella non si vive, è la nostra scintilla vitale anche se tutti stiamo lentamente morendo da quando siamo nati.
La tua poesia ha un che di leopardiano, vedrò di approfondire quando trovo il tempo...è una sensazione.
Rodocrosite: ma mi stai seguendo?! Scherzo, mi fa piacere incontrarti qui, spèpera!
leopardiano??? wow, questo si che e' un complimento! Giacomo e' stato sempre il mio preferito. uno di questi giorni gli dedichero' un post mettendo una delle piu' belle poesie che, secondo me, siano mai state scritte...
grazie
Spero che tu intenda dire la mia preferita di Leopardi, non ti dico quale...ma te lo dirò quando leggerò il post!
mai acidità di stomaco...
"O speranze, speranze; ameni inganni
Della mia prima età! sempre, parlando,
Ritorno a voi; che per andar di tempo,
Per variar d'affetti e di pensieri,
Obbliarvi non so."
(Le Ricordanze, 1829)
"Or poserai per sempre,
stanco mio cor. Perì l'inganno estremo
Ch'eterno io mi credei. Perì. Ben sento,
In noi di cari inganni,
Non che la speme, il desiderio è spento."
(A se stesso, 1835)
Inganni e speranze...ecco cosa mi ricordava.
Via per favore, ma che è tutto questo pessimismo quando si parla di speranza? A me sembra una contraddizione: è proprio la speranza a farci andare avanti, e nonostante venga biasimata e ridotta a un'illusione, è con lei che si ottiene qualcosa di buono.
Leopardi è un pessimista cosmico, prenditela con lui...Io lo citavo per cercare di capire perchè Henry me lo ricordava.
La speranza è una forza vitale, quando si smette di sperare si muore (noi due lo sappiamo). Però è una forza che quando viene delusa fa soffrire. Allora bisogna trovare in noi stessi la forza di sperare di nuovo, in qualcos'altro.
artemisia: grazie per le due poesie. "A se stesso" e' una delle mie preferite (anche se non "la" preferita ;))
rodocrosite: e' vero Leopardi e' un pessimista ma non abbandona mai la speranza ("cari inganni" a cui "sempre ritorno") che e' motore di vita (in quello che ho scritto non solo per me, ma per la persona che ha soffiato il vento di bonaccia)
"
Il fumo
denso
nero e acre
riempì la stanza.
Fantasmi orribili
tenebre paurose
invadevano il mondo
e oscuravano il sole.
Inutile tentare di chiudere quel Vaso!
Il Fato inesorabile
si compiva!
Scatenata l’ira del nume possente!
Vuotato il vaso da tutti i mali
Il fumo svanì.
Sul fondo del vaso
restò
un dolce
azzurro
conforto
la Speranza
che non abbandona nessuno.
"
Un inchino,
Simo
simo: grazie per i tuoi lirici commenti. e' vero, la speranza e' un dolce colere azzurro di conforto.
Ecco, così va meglio.
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