l'infinito
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminato
spazio di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
infinità s'annega il pensier mio:
5 Comments:
queste/quello/questa...questo rincorrersi tra realtà/immaginazione/realtà mi ha sempre affascinato....fin dalla prima volta ho letto e riletto questi versi sentendomi naufrago sballotatto sulla riva dell'immaginazione dalle onde del reale.
Lo sapevo, lo sapevo! Non poteva essere che questa. Per questa poesia ho avuto una vera e propria fissazione. Per colmo di fortuna mi fu chiesto di commentarla nel tema d'italiano della maturità...
La genialità di quella continua contrapposizione di finito/infinito, passato/presente/eternità, e soprattitto il passaggio bellissimo da spazio a tempo che mi riporta al mio tema preferito...
Sublime Kantiano.
eh si non poteva essere che questa, a mio parere u na delle poesie piu' belle che siano mai state scritte.
la frase finale quel "naufragar m'e' dolce in questo mare" e' stata la compagna di moltissimi momenti di malinconia in cui pur nel dolore per la perdita e nel ricordo, ritrovavo me stesso e mi dicevo "vai avanti".
mi ricordo poi una magnifica lezione di analisi matematica all'universita' in cui un maestro piu' che un professore ci spiego' il concetto di "intorno dell'infinito" usando le parole di Leopardi: numeri, parole, spazio, tempo, infinita'. poesia...
grazie per i vostri commenti
Buona notte, caro.
Poi passa a vedere in mail...
E' la mia poesia preferita!
La sento molto vicina, pensa che la mia più cara amica mi ha definito un Leopardiano inguaribile...
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