in questa notte d’autunno
in questa notte d’autunno
sono pieno delle tue parole
parole eterne come il tempo
come la materia
parole pesanti come la mano
scintillanti come le stelle.
dalla tua testa dalla tua carne
dal tuo cuore
mi sono giunte le tue parole
le tue parole cariche di te
le tue parole, madre
le tue parole, amore
le tue parole, amica
erano tristi, amare
erano allegre, piene di speranza
erano coraggiose, eroiche
le tue parole
erano uomini.
sono pieno delle tue parole
parole eterne come il tempo
come la materia
parole pesanti come la mano
scintillanti come le stelle.
dalla tua testa dalla tua carne
dal tuo cuore
mi sono giunte le tue parole
le tue parole cariche di te
le tue parole, madre
le tue parole, amore
le tue parole, amica
erano tristi, amare
erano allegre, piene di speranza
erano coraggiose, eroiche
le tue parole
erano uomini.
N. Hikmet (1948)
15 Comments:
L'ho sentita recitare nel film "Le fate ignoranti".
Le tue parole erano uomini.
Ancora non ho stabilito se mi piace o no. Ma forse vuole far capire che siamo un tutt'uno, che non c'è un confine netto, che siamo complementari.
Adoro le poesie di Nazim Hikmet, la mia preferita in assoluto è "il più bello dei mari" ..
"..dalla tua testa dalla tua carne
dal tuo cuore
mi sono giunte le tue parole.."
versi bellissimi..
Grazie per averla riportata su queste pagine ... meravigliose!
E' sempre un onore e un vero piacere leggerti ..
Un inchino,
Simo
La prima volta che ho scoperto Hikmet tra gli scaffali della Sormani avevo sedici anni. Ancora non lo leggeva nessuno, forse per questo ne sono così geloso.
Sono parole preziose, esoteriche. abbine cura, ti prego. Profumano di tè e datteri seccati al sole. Graffiano cone il vento mescolato di sabbia, lacrimano come limoni di primo mattino. Hanno l'azzurro terso del cielo dei giorni migliori, con profondi riflessi cobalto nel fondo degli occhi di chi sa leggerle. Sono compagne, sono sogni e speranze, "le sue parole sono uomini" con la gentilezza dei giganti più alti e indifesi.
Alonso.
"Dalla tua testa dalla tua carne dal tuo cuore"...mai dalla tua bocca...mi domando se non diamo troppo peso alle parole dette, pronunciate, mentre ce ne sono altre sotterranee, dette col corpo, col pensiero, forse più importanti.
L'inflazione delle parole.
La bellezza delle parole di carne.
@Alonso: lo so cosa intendi con "geloso", per me è la stessa cosa con Sylvia Plath, quando ho iniziato a leggerla in Italia non la leggeva nessuno...guai a chi me la tocca!
rodocrosite: anche io l'ho scoperto dopo aver visto il film e ancora oggi questa e' la poesia che preferisco. per me 'le tue parole erano uomini' da il senso della forza, della "terrosita'" delle parole...ma e' solo una mia interpretazione.
momo: hikmet e' un maestro.
alonso: le tue parole su hikmet vengono dal cuore. io ho incontarto queste parole tardi nella mia vita ma sapro' averne cura, come la piu' preziosa delle amicizie o il piu' forte degli amori.
artemisia: le parole sono importanti ma senza i gesti, gli sguardi, la carne perdono il loro sapore.
A proposito di Hikmet il Marchese di T mi ha segnalato questo
Però, il Marchese.
" parole pesanti come una mano scintillanti come le stelle" che contrasto forte e che verita' in queste due immagini.
certe parole pesanti come uno schiaffo, un pugno forse fanno soffrire anche di piu'
Quanto lo amo Hikmet...
Eh no Henry..Questa si chiama scorrettezza!!Ma come: scrivi un post con le fantastiche parole di Hikmet e illustrate da quel genio di Vincenzino che adoro sopra ogni cosa??
Wow e Wow!!Giuro che daavnti ai dipinti di Van Gogh non riesco a proferir parola...Da sempre...
Bellissimo post Henry!!
SI
Giammy: ma allora ogni tanto vieni a farmi visita!! Grazie...si, Hikmet e' uno che si fa amare molto...
SI: chi se non tu poteva notare e commentare la foto? Devo dire che ero un po' in difficolta' nel tentativo di scegliere un'immagine da affiancare a queste parole...poi, gli scintillii delle stelle di cui parla Hikmet mi ha fatto venire in mente questo quadro, che tra tutti quelli di Van Gogh e' quello che preferisco.
Quelle pennelate identiche per le chiome dei cipressi e le luci delle stelle mi ricordano che siamo tutti fatti della stessa materia...vibriamo tutti della stessa energia...anche le parole di Hikmet
grazie
ogni tanto vengo a far visita al tuo blog, in silenzio, "leggo",
non questa volta, non tanto perchè inaspettatamente mi sono ritrovato citato da Pib ma perchè il tuo post su Hikmet mi ha ritrascinato a quel 2001, anno unico!
Anch'io ho conosciuto Hikment tramite le Fate Ignoranti e da allora è rimasto com me.
Ho inserito il dvd, la scena si chiama "un libro in comune", che strano e che bello lo è anche per noi....
Tornate a vederla, il gasometro in lontananza, loro, Hikmet, quella scena ti avvolge e dolcemente ti stravolge
luigi: dovevo proprio scomodare Hikmet per avere un tuo commento! grazie di aver rotto il silenzio.
E' vero, quella scena e' particolarmente bella...il silenzio, le parole che parlano di "parole", gli sguardi, il paesaggio, la sorpresa, l'amore, l'inizio di un'intesa...
vero Henry; vibriamo tutti della stessa energia: perche' non ce ne ricordiamo sempre?Sarebbe tanto semplice..
Ma (e scusami la citazione pop:-P) come diceva Julia Roberts a Riccardino Gere: E' piu' facile ricordarsi le cose brutte che quelle belle. E' la stessa storia: perche' ci "ricordiamo" sempre di dividerci invece che di unirci?
SI
Adoro "notte stellata" di van gogh !! Mi ci perdo sempre a guardarlo come ho fatto anche ora :)
Post a Comment
<< Home