Thursday, July 13, 2006

la luce dell'azzurro


ho lasciato passare alcuni giorni prima di scrivere qualcosa su Lisbona. ho aspettato che il vento fresco che dall'oceano risale la sera verso il Tago liberasse la mente da tutti quei bianchi e quegli azzurri che ti prendono e non ti danno scampo.
solo la sera appunto, il vento fresco misto agli odori delle grigliate che spuntano ad ogni angolo del Bairro Alto, riesce a calmare lo spirito accarezzando i sensi e allora capisci che tutta quella luce, tutti quei bianchi e quegli azzurri servono a prepararti, ad accogliere meglio l'arrivo del vento, di quel grande seduttore, di cui riuscirai ad apprezzare meglio le carezze.
Lisbona e' la citta della lentezza. il tempo li', sembra essersi fermato anzi no, dilatato, tanto che i minuti sono giorni, i giorni secoli, i secoli un battito di ciglia.
le strade irte e in salita costringono a passi brevi e misurati, a respiri lunghi, e allora alzi gli occhi e scorgi un balcone con i panni stesi, una parete di maioliche bianche e azzurre (ancora), una torre merlata che osserva, vigile, tutta la piana.
e poi i caffe', le poesie di pessoa, il vino verde. gli sguardi di questa gente di mare che e' pronta ad abbracciarti come un amico venuto da lontano.
e la notte in cui le note lontane di una cantante di fado ti riempiono di quella malinconia che tanto vorresti allontanare ma che in fondo al cuore sai che e' la parte piu' vera di te.

9 Comments:

Blogger Cilions said...

Ne hai dipinto proprio un bel quadro...
Lisbona, la città della lentezza sicuramente manterrà un buon ricordo di te!

10:28 AM  
Blogger Henry said...

francesco: grazie. e' talmente bella la citta' che ho deciso di rifermarmici andando verso porto...se non ci sei ancora stato ti consiglio una tourne' li.

10:32 AM  
Blogger artemisia said...

"L'idea di viaggiare mi seduce per traslazione, come se fosse l'idea per sedurre qualcun altro".

Fernando Pessoa

(attento al suo fantasma Henry...)

2:57 PM  
Blogger dalianera said...

ciao henry,
allora dicevo bene quando ti parlavo delle meraviglie di Lisboa e della sua vita?
Le foto sono molto belle.
Ah, quanti ricordi...
:)

9:50 AM  
Blogger rodocrosite said...

Che bella deve essere questa città. Mi hai messo voglia di andarci. E poi adoro il vento.

12:32 AM  
Blogger Lateo said...

Henry, mi è venuta voglia di andarci, ed immergermi per un pò in questo ritmo o meglio in questa assenza di ritmo, in questa nostalgica atmosfera che distende a volte rattrista, ma aiuta a ricordarti chi sei e che cosa vuoi.

8:23 AM  
Blogger Dottor K said...

...un battito di ciglia del gigante che sulle sue spalle regge il peso del mondo...

8:32 AM  
Blogger Henry said...

xandon: benvenuto a suedive e grazie mille per la bella citazione. condivido in pieno. spero tornerai presto a farmi visita.

artemisia: altro che al fantasma di pessoa dovrei stare attento...

antonio: guarda visto l'impatto credo che tornero' presto a farmi carezzare dal vento lusitano.

tack: in realta' quello che ho trovato ha superato le aspettative. lisboa cattura! di foto ne ho molte altre che spero di riuscire a uploadare presto (purtroppo non tutti gli ostelli hanno internet veloce...)

rodocrosite: e con londra sono due le citta' dove ti ho fatto venir voglia di andare...forse dovrei scrivere una guida!

lateo: se decidi di andare fammi sapere che ti do delle dritte!

dottork: il grande atlante...

tutti: scusate davvero per il ritardo con cui mi faccio vivo ma essere nomadi ha i suoi problemi.

4:00 PM  
Blogger artemisia said...

Henry, non ho detto che il fantasma fosse quello di Pessoa!

"Essere nomadi ha i suoi problemi"...sì, poverino, ci fai proprio pena...;))

5:47 PM  

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