Friday, July 07, 2006

metamorfosi

parlo di me
e raccontando me, di te racconto
ripeto schemi noti e gia' narrati
perche' solo cosi' posso sfiorarti.
rivedo te
e come te, a me stesso rinuncio
in un mortale giuoco degli specchi
in cui chi guarda
perde quel che vede.

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10 Comments:

Anonymous Anonymous said...

Bellissima Henry!
Gli specchi allontanano...

ps:
nella intervista solo il massimo rispetto ed educazione: nessun argomento personale verrà neppure lontanamente sfiorato ;)
Grazie di cuore per la tua adesione :)
buon week-end...

1:29 PM  
Blogger artemisia said...

Chi guarda perde quel che vede...torna Narciso, ma non guarda se stesso, guarda qualcuno che gli è uguale...che è una sua parte nascosta...
E le parole sfiorano come carezze.

3:00 PM  
Blogger PiB said...

quante cose in questa poesia..una su tutte

a me stesso rinuncio

la rinuncia di se stesso è spesso pericolosa...ti fa perdere e poi ritrovarti non è facile.

3:45 PM  
Blogger Dottor K said...

Ho una predilezione per la semplicità, quella che si insinua e ti rimane dentro per giorni.
Le tue parole mi accompagneranno in questo fine settimana così pieno di cose.
Peccato solo per quell'arcaico giuoco che stona un po'... perlomeno alle mie modeste orecchie.

4:21 PM  
Blogger Claudia said...

Henry, leggendo quelle righe ho avuto la sensazione di essere passata molte volte da questo blog... aspettando queste parole.
Molte altre poesie sono state belle, ma nessuna è "emboided" come queste linee così scorrevoli eppure...

5:00 PM  
Blogger Henry said...

gidireporter: grazie. gli specchi catturano prima di allontanare...

artemisia: e' un falso storico che narciso guardasse se stesso. guardava cio' che sarebbe voluto diventare...

pib: non a caso parlo di gioco mortale...

dottor k: grazie mille per quello che scrivi. in effetti sono stato un po' a pensare se fosse il caso di usare giuoco. l'ho fatto perche' volevo che il lettore si fermasse in quel punto che considero la chiave di volta della poesia. rileggendola dopo il tuo commento pero' mi torna il dubbio...

claudia: non sai da quanto ho in mente di scrivere questa poesia. giaceva nel mio moleskine in forma appena abbozzata da qualche mese. forse non eri tu che aspettavi queste parole, forse erano loro ad aspettare te. grazie.

7:34 PM  
Blogger artemisia said...

Concordo. Narciso guarda la parte migliore di se stesso, che è spesso qualla più nascosta.

Belle foto!

8:32 PM  
Blogger Claudia said...

ora ritrasfrormo le parole in cartaceo per poterle guardare nella loro materialitá, avendo la sensazione di tracciare cerchi più che linee.

9:03 PM  
Blogger Cilions said...

trovo che a volte rinunciare a se stessi sia l'esatto contrario... a volte rinunciando a se stessi ci si salva l'anima!

10:16 AM  
Blogger Henry said...

tutti: scusate il ritardo con cui rispondo ma i vagabondi non sempre hanno connessioni internet e tempo a disposizione...

artemisia: mi fa piacere ti siano piaciute. ne ho ancora tantissime da metter su ma non trovo mai il tempo...spero di farlo presto.

claudia: mi interessa moltissimo la tua analisi del testo. se ti va di parlare in privato dei risultati sai come trovarmi: mi farebbe molto piacere.

francesco: dipende da cose intendi. io penso che non sia mai un bene rinunciare a se stessi; neanche per amore. purtroppo per me io lo faccio spesso!

10:37 AM  

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