Wednesday, September 20, 2006

i corvi

persi di me
la vista e la ragione,
e cieco sorvolai
l'empio paesaggio.
di piombo fuso
i corvi grigi e neri
tendevano le ali
al magro petto
mentre al piacere urlato
i rostri tesi
rubavano la luce dello sguardo.
cosi' nel non vedere
al senso illuso
chiusi capacita'
d'agil riscatto
e ancora aspetto,
volo di colombe
che portino cantando
le mie chiavi.
la foto e' di Judsonian

Labels:

17 Comments:

Blogger Cilions said...

Scusa la pochezza del mio intervento... ma dove trovi tanta ispirazione?

9:26 AM  
Blogger PiB said...

le mie chiavi dici/scrivi e mi domando sei sicuro che bastino ad aprire?

molto bella l'immagine piacere urlato/sguardo..

2:10 PM  
Anonymous Anonymous said...

chiavi che si è persi, e di cui si aspetta il ritorno, chiavi di una porta che siamo stati noi stessi a chiudere.
molto bella, come sempre.

2:58 PM  
Blogger Henry said...

francesco: che domanda difficile...vita, sogni, troppo lavoro, musica, immagini...

pib: si puo' essere mai sicuri? la speranza pero' c'e' sempre. sicuramente avrai notato l'ambivalenza dei versi: rostri tesi al piacere urlato/luce dello sguardo al piacere urlato...

hertz: concordo con te, spesso siamo noi stessi a chiudere. e a sperare in una chiave.

6:15 PM  
Blogger artemisia said...

Henry, scusa il pessimismo...ma quest'idea delle chiavi mi trova disillusa...
(non ci fare caso, è un momentaccio).

Bella poesia.

9:57 AM  
Blogger Henry said...

artemisia: in effetti la poesia e' molto scura e non mi meraviglia che ispiri pessimismo.
anche nei momentacci pero' (ed io ne so qualcosa) e bene tenere aperte le porte alle colombe. non si sa mai...
grazie!

12:44 PM  
Anonymous Anonymous said...

Non sono sicuro di avere capito tutto, ma come da mia abitudine non me ne dolgo più di tanto.
Di solito lascio che le sensazioni decantino lentamente prima di lasciarti le mie impressioni ma in questo caso qualcosa si fa già strada.
E' stato come confondersi con lo sfondo, il che mi fa rilfettere che mi vedo grigio quanto ciò che ho sentito nelle tue parole.
Prima o poi capirò cosa vuol dire tutto ciò.

2:51 PM  
Blogger Henry said...

dottork: intuire talvolta e' meglio che capire. senza dubbio e' piu' istintivo, e quindi, per me, piu' vero...non c'e' nulla di male nel vedersi grigi ogni tanto. basta aver dentro di se la coscienza di esser luminosi.

5:27 PM  
Anonymous Anonymous said...

a me é piace tanto "empio paesaggio"... mi fa sognare

8:36 AM  
Blogger lucia said...

Sento di amare particolarmente questa tua poesia. Li ho osservati spesso i corvi. Li ho visti nel fondo della mia avventura più nera.
Complimenti

8:21 PM  
Blogger Henry said...

baebs: son contento che ti piaccia anche se mi stupisce un po' che ti faccia sognare...e io che volevo tramettere la lucida perfidia di un incubo...

lucia: benvenuta a suedive. spero tanto che nella tua avventura piu' nera si poi arrivata una colomba.

2:16 AM  
Blogger lucia said...

Caro Henry,
la colomba è arrivata. Se guardi in alto, la colomba arriva sempre.

10:18 AM  
Blogger Henry said...

lucia: son felice per te. io continuo a guardare in tutte le direzioni...magari non arrivera' dall'alto!

7:48 PM  
Blogger lucia said...

"Guardare in alto" significa vedere al di sopra della linea degli orizzonti. Ti permette di scorgere ciò che non tutti vedono: la vera bellezza.
PS Ti ho linkato per non perderti d vista.

8:16 PM  
Blogger andrea said...

non ci ho capito una mazza, comuque è bella.
ciao andrea

8:23 AM  
Blogger Henry said...

lucia: la vera bellezza...concetto molto interessante...che forse e' davvero negli occhi di chi guarda...

andrea: non sempre capire le cose e' importante. spesso l'intuizione e' l'unica cosa che conta. son contento che ti sia piaciuta.

3:37 PM  
Blogger lucia said...

Sì Henry, "la bellezza è negli occhi di chi guarda". Anzi, oserei dire negli occhi di chi VEDE!

9:44 AM  

Post a Comment

<< Home

TuttoBlog