Wednesday, November 29, 2006

inquietudine

ritorna sete nera
d'inquietudine;
arsura di volonta'
che si perde (ancor mia)
davanti ad occhi
color di tralci
accesi dai riflessi
del tuo malato sangue.
e si dispera.

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22 Comments:

Blogger Dottor K said...

Ancora una volta riaffiora il sentir comune, ho attraversato questi temi proprio nelle mie parole di questi giorni.

9:26 AM  
Blogger andrea said...

il mio volto anche se per poco esce dall'ombra, e si mostra in video...
ciao andrea :)

5:06 PM  
Blogger artemisia said...

È una delle più belle che hai scritto finora...una sorta di disperata rassegnazione dai riflessi verdescarlatto.
Fa male.

5:34 PM  
Blogger lucia said...

E' bellissima Henry,
"Gli occhi accesi dai riflessi del tuo malato sangue" mi ha fatto sentire la disperazione di cui parli.

6:29 PM  
Blogger Dottor K said...

Decisamente vero.
Spurgate da eccessivi intellettualismi e da dannunzianismi troppo estetizzanti le tue parole rinascono con forza ed immediatezza.
Come sempre mi accordo meglio dopo più letture intervallate e penso che tornerò spesso a riassaporare questa "inquietudine".

7:14 PM  
Blogger Cilions said...

Posso fingere che sei stato ispirato dal mio stato d'animo?
Hai stupendamente ed elegantemente esposto ciò che in questi giorni attanaglia la mia anima...
Grazie

Mi spiace che tu stia provando questo...

10:02 PM  
Blogger Henry said...

dottorK: del resto sono affinita' che abbiamo gia' sperimentato. talvolta le parole piu' scarne sono le piu' forti. dipende, credo, anche da cio' che si vuol trasmettere.

andrea: lo guardero' meglio...ciao

artemisia: fa male, lo so. non so se sia una delle piu' belle per me. una delle piu' sofferte di sicuro. grazie.

lucia: grazie. spero non ti offenderai, ma per motivi che forse non immagini, mi sei venuta in mente mentre la scrivevo.

francesco: spiace anche a me che tu viva sensazioni simili. io pero' non mi arrendo. non farlo neanche tu.

10:58 PM  
Anonymous Anonymous said...

trattengo un commento che m'inonderebbe, trattengo pensieri attorno alle assonanze che mi evoca "sete nera", trattengo anche un pò d'emozione (non saprei dire quale è un problema forse).
Sappi che hai toccato qualcosa però.

11:44 AM  
Blogger Henry said...

hertz: grazie mille per questo commento cosi "sentito".

8:19 AM  
Anonymous Anonymous said...

Sembra un grido disperato, una riecerca intrapresa, un viaggio iniziato da tempo, ma sembra che tu non voglia arrivare.

9:25 PM  
Blogger Henry said...

lateo: il tuo commento mi da molto da pensare...grazie davvero.

10:16 PM  
Blogger Dottor K said...

Sto tornando spesso, volevo solo fartelo sapere...

10:44 PM  
Blogger andrea said...

sono l'unico ragazzo che si vede nel video ... :)

12:35 PM  
Blogger Henry said...

dottork: grazie.

andrea: lo immaginavo ma mi sembrava impossibile perche' non pensavo che fossi tu a riprendere e non mi accorgevo del cambio di operatore...

5:29 PM  
Blogger Platone (il falso) said...

che bambino tetro...

10:08 PM  
Blogger PiB said...

volonta'che si perde ...tutto qui il mio commento

2:12 PM  
Blogger tittielameraviglia said...

la tua inquietudine ha colori diversi dalla mia,parlano lingue doverse ma potrebbero fermarsi a riposare sulla stessa panchina e si riconoscerebbero senza bisogno di nulla dire.
Molto bella.

2:43 PM  
Blogger Henry said...

platone (il falso): il bambino non e' tetro...talvolta e' un po' triste e scuro in volto, ma basta un raggio di sole per farlo sorridere di nuovo...;)

pib: si perde...ma e' ancora mia...

titti: mi piace pensare che suedive sia un po' quella panchina. grazie.

5:36 PM  
Anonymous Anonymous said...

Le tue parole sono aggressive e cariche di forza inespressa. Ho la sensazione che tu stia per esplodere come una pentola serrata da un coperchio... se è così, a volte lasciarsi andare è la cosa migliore.. davvero! ;)

11:48 PM  
Anonymous Anonymous said...

è quello che percepisco tra le righe, ma è solo una mia impressione.

9:20 AM  
Blogger Henry said...

adynaton86: benvenuto a suedive. molto sottile il tuo commento, e forse molto vicino alla realta'...forse lasciarsi andare e' la risposta. grazie.

lateo: non sempre la meta a cui si vuole arrivare e' fissa nel tempo...

2:07 PM  
Blogger lucia said...

Caro Henry,
sono tornata a leggere la tua bellissima poesia. L'adoro.
...e forse immagino che tu abbia pensato a me per un post scritto qualche mese fa.
Ti abbraccio
Lucia

9:11 AM  

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