inquietudine
ritorna sete nera
d'inquietudine;
arsura di volonta'
che si perde (ancor mia)
davanti ad occhi
color di tralci
accesi dai riflessi
del tuo malato sangue.
e si dispera.
d'inquietudine;
arsura di volonta'
che si perde (ancor mia)
davanti ad occhi
color di tralci
accesi dai riflessi
del tuo malato sangue.
e si dispera.
Labels: poesie
22 Comments:
Ancora una volta riaffiora il sentir comune, ho attraversato questi temi proprio nelle mie parole di questi giorni.
il mio volto anche se per poco esce dall'ombra, e si mostra in video...
ciao andrea :)
È una delle più belle che hai scritto finora...una sorta di disperata rassegnazione dai riflessi verdescarlatto.
Fa male.
E' bellissima Henry,
"Gli occhi accesi dai riflessi del tuo malato sangue" mi ha fatto sentire la disperazione di cui parli.
Decisamente vero.
Spurgate da eccessivi intellettualismi e da dannunzianismi troppo estetizzanti le tue parole rinascono con forza ed immediatezza.
Come sempre mi accordo meglio dopo più letture intervallate e penso che tornerò spesso a riassaporare questa "inquietudine".
Posso fingere che sei stato ispirato dal mio stato d'animo?
Hai stupendamente ed elegantemente esposto ciò che in questi giorni attanaglia la mia anima...
Grazie
Mi spiace che tu stia provando questo...
dottorK: del resto sono affinita' che abbiamo gia' sperimentato. talvolta le parole piu' scarne sono le piu' forti. dipende, credo, anche da cio' che si vuol trasmettere.
andrea: lo guardero' meglio...ciao
artemisia: fa male, lo so. non so se sia una delle piu' belle per me. una delle piu' sofferte di sicuro. grazie.
lucia: grazie. spero non ti offenderai, ma per motivi che forse non immagini, mi sei venuta in mente mentre la scrivevo.
francesco: spiace anche a me che tu viva sensazioni simili. io pero' non mi arrendo. non farlo neanche tu.
trattengo un commento che m'inonderebbe, trattengo pensieri attorno alle assonanze che mi evoca "sete nera", trattengo anche un pò d'emozione (non saprei dire quale è un problema forse).
Sappi che hai toccato qualcosa però.
hertz: grazie mille per questo commento cosi "sentito".
Sembra un grido disperato, una riecerca intrapresa, un viaggio iniziato da tempo, ma sembra che tu non voglia arrivare.
lateo: il tuo commento mi da molto da pensare...grazie davvero.
Sto tornando spesso, volevo solo fartelo sapere...
sono l'unico ragazzo che si vede nel video ... :)
dottork: grazie.
andrea: lo immaginavo ma mi sembrava impossibile perche' non pensavo che fossi tu a riprendere e non mi accorgevo del cambio di operatore...
che bambino tetro...
volonta'che si perde ...tutto qui il mio commento
la tua inquietudine ha colori diversi dalla mia,parlano lingue doverse ma potrebbero fermarsi a riposare sulla stessa panchina e si riconoscerebbero senza bisogno di nulla dire.
Molto bella.
platone (il falso): il bambino non e' tetro...talvolta e' un po' triste e scuro in volto, ma basta un raggio di sole per farlo sorridere di nuovo...;)
pib: si perde...ma e' ancora mia...
titti: mi piace pensare che suedive sia un po' quella panchina. grazie.
Le tue parole sono aggressive e cariche di forza inespressa. Ho la sensazione che tu stia per esplodere come una pentola serrata da un coperchio... se è così, a volte lasciarsi andare è la cosa migliore.. davvero! ;)
è quello che percepisco tra le righe, ma è solo una mia impressione.
adynaton86: benvenuto a suedive. molto sottile il tuo commento, e forse molto vicino alla realta'...forse lasciarsi andare e' la risposta. grazie.
lateo: non sempre la meta a cui si vuole arrivare e' fissa nel tempo...
Caro Henry,
sono tornata a leggere la tua bellissima poesia. L'adoro.
...e forse immagino che tu abbia pensato a me per un post scritto qualche mese fa.
Ti abbraccio
Lucia
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